Una serata “bondage” da ricordare
a casa di fragolarosa
La casa era avvolta in un’atmosfera ovattata. Il profumo di candele accese aleggiava leggero nell’aria, mescolandosi al calore dello studio di Fragolarosa. Era il suo spazio preferito, pieno di libri, appunti e memorie, ma quella sera sembrava diverso. C’era un’elettricità sospesa, un’energia che non riusciva a ignorare. Forse era l’attesa dell’arrivo di Clara, la collega con cui aveva condiviso ore di discussioni accese, idee geniali e risate complici. Forse era qualcosa di più.Clara arrivò
puntuale, con il suo solito sorriso sicuro e quell’aria magnetica che sembrava impossibile da ignorare. Indossava una camicia morbida che cadeva sul suo corpo con una grazia disarmante e un paio di pantaloni che ne esaltavano ogni movimento. Fragolarosa la accolse con calore, anche se sentiva già un lieve turbamento crescere dentro di lei. Non era la prima volta che lavoravano insieme, ma stasera ogni gesto sembrava carico di qualcosa di non detto.
Cominciarono a discutere delle tesi, scambiandosi appunti e idee. Clara si sporse per mostrarle un documento, il suo profumo dolce e sensuale riempì lo spazio tra loro. Le loro mani si sfiorarono per caso, ma quel contatto, per quanto breve, sembrava carico di intenzione. Gli occhi di Clara si posarono su quelli di Fragolarosa, e il suo sorriso si trasformò in qualcosa di più profondo, di più intimo.“Fragolarosa,” disse Clara, la sua voce un sussurro che sembrava scivolare sulla pelle, “sei mai uscita dai tuoi schemi?”
La domanda era diretta, disarmante. Fragolarosa arrossì, distogliendo lo sguardo. “Non so cosa intendi…”
Clara si avvicinò di più, la sua mano che sfiorava con una leggerezza quasi impercettibile il viso di Fragolarosa. “Credo che tu lo sappia,” rispose, il suo tono appena più deciso. “C’è qualcosa in te… qualcosa che aspetta solo di essere liberato.”
Fragolarosa esitò per un attimo, combattuta tra il desiderio e la ragione. Ma quando Clara accorciò la distanza tra loro, lasciando che le loro labbra si sfiorassero, ogni resistenza si dissolse. Il primo bacio fu lento, quasi timido, ma presto si
trasformò in qualcosa di più intenso, più profondo. Fragolarosa si lasciò andare, sentendo il calore delle mani di Clara che si posavano sui suoi fianchi, guidandola in un mondo di sensazioni nuove e sconosciute.
Un’energia che si espande
Nel frattempo, Luis, il marito di Fragolarosa, era al piano di sopra. La calma insolita e un istinto indefinibile lo spinsero a scendere. Si avvicinò allo studio e, dalla porta socchiusa, vide la scena che lo lasciò senza fiato. Sua moglie e Clara erano perse in un abbraccio che parlava di desiderio e abbandono, le loro figure illuminate dalla luce soffusa della lampada.
Per un attimo, Luis rimase immobile. Non era gelosia quella che provava, ma qualcosa di più sottile, un misto di curiosità e attrazione. Fragolarosa si accorse della sua presenza e, invece di allontanarsi, lo invitò con un gesto della mano a entrare. Il suo sorriso era dolce, complice, come se volesse condividere con lui quel momento di scoperta. ” Conosci l’arte del bondage ?” disse.
Clara si voltò verso Luis con un’espressione sicura, intrigante. “Sei il benvenuto,” Con una nota di malizia nella voce. Luis avanzò lentamente, il suo sguardo che passava da sua moglie a Clara, sentendo crescere dentro di lui un desiderio che non aveva mai provato prima.
Un gioco di fiducia
Clara si mosse con naturalezza, tirando fuori dalla sua borsa un piccolo kit di corde in seta, morbide al tatto, manette imbottite e un frustino elegante. “Vi va di provare qualcosa di diverso?” propose, il suo tono calmo ma carico di promessa.
Fragolarosa e Matteo si scambiarono uno sguardo, un’intesa silenziosa che non aveva bisogno di parole Luis annuì, mentre Clara prendeva il controllo con una sicurezza che era impossibile non ammirare.
“Le corde non servono a limitare,” spiegò Clara mentre avvolgeva delicatamente i polsi di Fragolarosa con la seta rossa, “ma a liberare. È un modo per fidarsi completamente, per lasciarsi andare.”
Fragolarosa chiuse gli occhi mentre Clara stringeva il primo nodo, sentendo il tocco delle sue mani che era al tempo stesso sicuro e dolce. Luis si avvicinò, osservando da vicino, mentre Clara gli mostrava come creare un intreccio delicato ma stabile. Fragolarosa sorrideva, sentendosi coccolata e al centro di un’attenzione che la faceva sentire viva come mai prima.
Clara prese le manette imbottite e le passò a Matteo. “Ora tocca a te,” gli disse, sfiorandogli la mano. Matteo, un po’ esitante all’inizio, accettò l’invito. Con le istruzioni di Clara, posò le manette sui polsi di Fragolarosa, chiudendole con una delicatezza che era quasi un atto d’amore.
Il frustino, con il suo tocco leggero, divenne un gioco di sensazioni. Clara lo passava lungo la schiena di Matteo, provocandogli un brivido che si trasformava in un sorriso complice. Fragolarosa, con gli occhi coperti da una benda di velluto nero, si abbandonava completamente, sentendo solo i tocchi dolci e improvvisi, il calore dei corpi vicini, i respiri che si intrecciavano nell’aria.
Un’alba diversa
Quando la notte lasciò spazio all’alba, i tre si ritrovarono stesi insieme, esausti ma soddisfatti, avvolti in una calma che sembrava quasi irreale. Fragolarosa si voltò verso Matteo, il suo sguardo pieno di gratitudine e amore. Clara, con il suo sorriso enigmatico, si alzò per andarsene.
“Ricordatevi,” disse prima di uscire, “il vero piacere è nella fiducia. E voi ne avete da vendere.”
Fragolarosa e Luis rimasero a guardarla andare via, consapevoli che quella notte aveva cambiato tutto. Avevano scoperto qualcosa di nuovo non solo su loro stessi, ma anche sulla loro connessione, qualcosa che li avrebbe uniti ancora di più.
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